IL PONTE DEL DIAVOLO DI TOLENTINO
Il Ponte del Diavolo di Tolentino è molto più di un semplice passaggio sul fiume Chienti: è il cuore pulsante di una città che intreccia storia, leggenda e tradizioni in un racconto unico e affascinante.
La leggenda di Mastro Bentivegna
Secondo la tradizione popolare, tutto ebbe inizio nel 1268, quando il temerario Mastro Bentivegna ricevette un incarico “impossibile”: costruire un ponte in appena 71 giorni, o il Diavolo in persona avrebbe preteso la prima anima che l’avesse attraversato. Disperato, dopo aver accettato il patto, Mastro Bentivegna si rivolse a San Nicola, che escogitò un astuto piano: all’alba del settantunesimo giorno, a ponte completato, fu un cane il primo a passare sull’opera. E così il Diavolo, ingannato, dovette accontentarsi dell’anima dell’animale, scomparendo nelle tenebre. Da allora, tutti in città lo chiamano il “Ponte del Diavolo”.
Una storia di rinascita
Nel 1524, sui bastioni del ponte venne eretta una piccola edicola sacra, affrescata con l’immagine della Vergine Maria in trono col Bambino, a protezione di chi attraversava il fiume. Secoli più tardi, esattamente il 30 giugno 1944, le truppe tedesche fecero saltare in aria l’arcata principale. Ma la forza e la determinazione dei tolentinati non si arresero: negli anni successivi, l’arcata fu ricostruita fedelmente, riportando il ponte al suo aspetto originario. Oggi, percorrendo i suoi passi, si può ancora ammirare l’oasi naturale che si apre sotto le campate, tra alberi, rocce e il limpido scorrere del Chienti.
Un simbolo per la città e per le Marche
Considerato tra i ponti più belli delle Marche, il Ponte del Diavolo non serve solo come crocevia di viabilità: è un vero e proprio luogo d’incontro per storia, cultura e tradizione locale. Ogni settembre, l’associazione artistico-culturale “I Ponti del Diavolo” rievoca la leggenda di Mastro Bentivegna in costumi duecenteschi, immergendo la città in un’atmosfera medievale. Nel corso di questa festa, si rivive anche la corsa all’anello, antico torneo a cavallo in cui i nobili si sfidavano per conquistare l’anello e l’onore delle dame presenti.
Gemellaggi e iniziative
L’associazione “I Ponti del Diavolo” ha stretto gemellaggi con altri “Ponti del Diavolo” sparsi per il mondo, celebrando la ricchezza e la varietà di storie e leggende che li uniscono. Numerose le manifestazioni culturali: dal banchetto storico con pietanze tipiche e usanze medievali, alla messa accompagnata dal rito delle “Antiche canestrelle”, con la tradizionale offerta del grano a ringraziamento della Madonna per la realizzazione del ponte.
Non mancano eventi più moderni, come “L’arrivo della Befana del Ponte”, in cui un’equilibrista, aiutata dai vigili del fuoco, discende dal ponte o dalla vicina Torre degli Orologi, portando allegria e spirito di festa per grandi e piccini. Anche il veglione di Carnevale “Il Ponte del Diavolo in maschera” vede al centro questa struttura monumentale, animando la città con costumi colorati e musiche popolari.
Un premio che parla di futuro
Dal 2003, il Ponte del Diavolo è anche divenuto simbolo di un prestigioso riconoscimento: un premio conferito a chi, tra i cittadini, si sia distinto per aver contribuito allo sviluppo di Tolentino. Un segno di come questo antico e leggendario ponte continui a unire le persone, a ispirare gesti di solidarietà e a guardare al futuro con slancio.
Il Ponte del Diavolo oggi
Camminando tra le arcate che poggiano salde sul fiume, si percepisce subito la forza della tradizione: un luogo di passaggio, ma anche di identità e di rinascita. La leggenda del cane, le storie di Mastro Bentivegna e del Diavolo si fondono con la partecipazione di tutta la comunità, rendendo il Ponte del Diavolo un monumento vivo e amato, dove passato e presente si incontrano ogni giorno. Un luogo che racconta, a chiunque lo visiti, la straordinaria tenacia e l’inesauribile creatività di un popolo capace di costruire, ogni volta, una via verso il domani.
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